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Malpensa, così Ryanair sfida easyJet: più posti e collegamenti, giù i prezzi

  • Articolo pubblicato:3 Marzo 2019

Malpensa si sta trasformando nel terreno di scontro tra le due più grandi compagnie aeree low cost d’Europa. Non è una guerra esplicita — nessuna delle due si azzarda a renderla pubblica —, ma che si gioca sul filo dei posti offerti e dei collegamenti.

E punta a ridurre il divario anno dopo anno in modo significativo. Grazie anche a una sfida dei prezzi che in questo 2019 si farà ancora più evidente. Una soddisfazione per gli utenti. Un po’ meno — fanno notare gli addetti ai lavori — per la società che gestisce l’aeroporto visto che la propensione ai consumi di chi s’imbarca sulle aviolinee a basso costo è, appunto, bassa.

Investimenti

E così, dopo aver di fatto saturato lo scalo di Bergamo-Orio al Serio (dove domina con oltre l’80% assieme anche all’acquisto di Laudamotion, fondata dall’ex campione di Formula Uno Niki Lauda) Ryanair inizia l’inseguimento di easyJet a Malpensa dove il vettore arancione ha quasi un quarto della fetta.

La conferma arriva dai numeri del piano d’investimento presentati ieri a Milano da David O’Brien, Chief commercial officer della low cost irlandese che è la prima compagnia in Italia e la seconda nel Vecchio continente per passeggeri trasportati.

Nella prossima stagione invernale (che in aviazione inizia alla fine di ottobre e termina gli ultimi giorni di marzo) Ryanair aumenterà del 27% i posti a disposizione sui propri Boeing 737 con nuove rotte nazionali (Bari, Brindisi) e internazionali (Berlino Tegel, Dublino, Madrid e Manchester), più ulteriori rafforzamenti su quelli che O’Brien definisce «destinazioni business e turistiche» come Bucarest e Londra Stansted. In tutto venti rotte, cinque aerei basati, una previsione di 2,65 milioni di passeggeri da e per Malpensa in dodici mesi.

La rincorsa

Sarà un inseguimento lungo, a dire il vero. Presi i primi undici mesi del 2018 nello scalo in provincia di Varese — il secondo d’Italia per volumi — easyJet ha imbarcato e sbarcato poco più di sette milioni di passeggeri (a cui bisogna aggiungere quelli di Linate), mentre Ryanair ha mancato di poco i due milioni.

Ma sono i tassi di crescita annunciati che segnalano il cambio di passo: se easyJet offrirà il 3% di posti in più nel 2019 rispetto all’anno precedente, nei sei mesi «invernali» Ryanair, come scritto, metterà sul piatto un incremento del 27%. O’Brien si mostra diplomatico. Preferisce non parlare di attacco diretto ai britannici (cosa che in realtà stanno facendo da un po’ a Napoli Capodichino, dove ormai la differenza è di un paio di punti percentuali).

«È la conseguenza dell’evoluzione naturale della nostra compagnia a Malpensa», ragiona con il Corriere al margine della presentazione il manager della low cost irlandese. «Se con Bergamo cerchiamo di servire il mercato del Nord-Est dell’Italia, con Malpensa ci concentriamo sull’area ricca di Milano», continua. Aspettando che — per un motivo o l’altro — si liberi qualche slot a Linate, dove Ryanair aspira da tempo a piazzare almeno uno dei suoi Boeing.

La guerra delle tariffe

La battaglia silenziosa si giocherà pure a colpi di offerte e tariffe ridotte all’osso. Ryanair sottolinea come volare con loro costi soltanto 39 euro (per tratta), mentre per easyJet — sostengono — servono almeno 60 euro. Al netto, è ovvio, dei costi extra da sostenere.

Che per la low cost britannica significa l’acquisto anche dell’«imbarco prioritario» per salire in aereo con un trolley, mentre quello stesso trolley è compreso nel biglietto per easyJet.

Non che la compagnia aerea britannica — che da tempo cerca di scrollarsi di dosso l’etichetta di «low cost» — abbia smesso di puntare su Malpensa. Ma lo fa a ritmi più contenuti.

Alla fine dello scorso anno è stato spiegato come l’investimento per questo 2019 si concentrerà in particolare sull’aumento della capacità con l’arrivo di due Airbus A321neo (con all’interno 235 sedili contro i 186 degli attuali A320).

Verso ottobre poi aprirà a Lonate Pozzolo il primo centro di addestramento per piloti — in collaborazione con il colosso del settore Cae — che vede la presenza di quattro simulatori. La sfida si ripercuote anche sugli equilibri di Malpensa: per la giornata di oggi il Corriere stima che il 45% dei posti offerti — in partenza e arrivo — sarà su vettori low cost. Avanti così e alla fine dell’anno si arriverà al 50%.

(CORRIERE DELLA SERA)

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